CONFEURO: AGRICOLTORI ANCORA SOTTOPAGATI. RIPARTIRE DALLE ORGANIZZAZIONI DEI PRODUTTORI PER UNA RIPARTIZIONE EQUA DEI PROFITTI

Dic 1, 2020 | Comunicati

Il settore agroalimentare procede in controtendenza rispetto all’andamento dei prezzi a livello nazionale, ma agricoltori e allevatori non riescono a raccogliere i frutti del loro lavoro –dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Mentre i prezzi di frutta (+5,5%) e verdura (+8,7%) registrano incrementi considerevoli, i produttori continuano a essere sottopagati. Molte aziende stanno addirittura subendo tagli ai loro compensi che le mettono in seria difficoltà, proprio quando il mercato dovrebbe premiarli. Gli ultimi dati diffusi dall’Istat confermano l’inflazione negativa per l’economia italiana nel suo complesso, stimando un – 0,2% per il mese di novembre. Il comparto agroalimentare si distingue come una felice eccezione in questi mesi di emergenza, con incrementi dei prezzi che superano quelli degli altri beni inseriti nel carrello della spesa – continua Tiso. A trarne vantaggio non sono però gli agricoltori e gli allevatori, ma esclusivamente i grandi operatori della catena di approvvigionamento e distribuzione. Così com’è, la filiera agroalimentare è completamente sbilanciata e non riesce a garantire il giusto profitto ai piccoli e medi produttori. La stessa Commissione europea riconosce che questa asimmetria nelle posizioni negoziali rende difficile per gli agricoltori difendere i loro interessi. E’ per questo indispensabile rafforzare l’organizzazione e la concentrazione dell’offerta agricola, sviluppando le Organizzazioni dei produttori che consentono a questi ultimi di acquisire maggiore potere contrattuale. L’aggregazione dei produttori può inoltre favorire un migliore accesso alle nuove tecnologie di coltivazione, tra cui le nuove soluzioni digitali per l’agricoltura 4.0.