Le norme che hanno consentito al presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, di anticipare l’applicazione del Ceta al voto sullo stesso da parte dei parlamenti nazionali sono profondamente sbagliate e aumentano ancora di più la distanza tra Bruxelles e i cittadini europei.
L’Ue e le sue regole hanno bisogno di un radicale ripensamento che metta al centro gli interessi della collettività e il rispetto delle opinioni dei cittadini. Ma l’unico modo per ottenere questo cambio di paradigma è quello di iniziare a chiedersi se esiste o meno una forte sproporzione tra l’impegno delle istituzioni europee a favore dei grandi gruppi economici e quello a beneficio delle persone. D’altronde va evidenziato che anche la stessa Pac, come ha ricordato il Commissario Ue all’Agricoltura, Pil Hogan, è stata aspramente criticata nell’ambito della consultazione pubblica sul futuro della politica agricola comune.
Il nostro auspicio, da europeisti convinti quali siamo, è che questi segnali vengano colti in modo da correggere gli errori commessi fino ad oggi e da poter lavorare ancora una volta a costruire il sogno europeo.