CONFEURO:  CORONAVIRUS,  SVOLTA AGROECOLOGICA UNICA CURA POSSIBILE PER L’UOMO E LA TERRA

Apr 11, 2020 | Comunicati

La crisi che attraversiamo impone una seria riflessione sul modello di agricoltura e di allevamento in grado di garantire il rispetto delle risorse naturali e di ridurre al minimo i rischi legati alla convivenza dell’uomo con gli animali – dichiara il presidente nazionale Confeuro Andrea Michele Tiso. La genesi del coronavirus non è ancora chiara, mentre gli effetti della sua diffusione sono sotto gli occhi di tutti. Sappiamo però da tempo che l’agricoltura industriale e gli allevamenti intensivi incentivano lo sviluppo di agenti patogeni negli animali, che in alcune circostanze sono trasferibili anche all’uomo. Gli stessi nomi delle malattie che si sono diffuse negli ultimi anni – aviaria, suina, mucca pazza – suonano come un monito che è rimasto finora inascoltato.
L’unica strada percorribile è la conversione dell’agricoltura e degli allevamenti intensivi al biologico, seguendo cicli produttivi che proteggano l’ambiente e salvaguardino la salute dell’uomo – prosegue Tiso. Dev’essere questo l’obiettivo prioritario a livello nazionale, europeo e mondiale. Solo la fine dello sfruttamento incontrollato delle risorse promosso dall’agricoltura e dagli allevamenti intensivi può infatti assicurare prosperità all’uomo e alla terra.
L’agricoltura industriale, con il massiccio ricorso ai concimi chimici, è inoltre una delle cause dell’inquinamento atmosferico che rende il nostro organismo più vulnerabile soprattutto in caso di epidemie che colpiscono l’apparato respiratorio, proprio come accade col coronavirus. Per non parlare degli allevamenti intensivi, che secondo l’Ispra sono la seconda causa di inquinamento da polveri sottili in Italia, responsabili della produzione di smog più di industria, moto e auto. Di fronte a evidenze così schiaccianti, non occorre certo attendere per sapere se il virus che ha fermato il mondo venga davvero da un pipistrello. La svolta agroecologica non è più rimandabile se non a un prezzo molto alto per le nostre economie, la nostra salute e la nostra vita quotidiana.