Nella ricorrenza della giornata mondiale della biodiversità proclamata dalle Nazioni Unite per il 22 Maggio è necessario ricordare quanto sta accadendo e porre un forte accento sui rischi dei consumi di massa. L’Italia continua ad essere uno dei Paesi europei con la biodiversità più grande, ma nell’arco di un secolo le tipologie di frutta presenti si sono ridotte da 8mila specie a circa 2mila.

Questi numeri, evidentemente impietosi, sono determinati soprattutto dalla scarsa tutela delle Pmi agricole che cercano di valorizzare le proprie colture tradizionali. La scelta, nazionale ed europea, di puntare sulla grandi imprese dell’agroindustria sta infatti smantellando progressivamente le qualità enogatronomiche nazionali finendo per erodere il vantaggio paesaggistico e di cultura agroalimentare accumulato nei secoli.

Come Confeuro siamo estremamente preoccupati da questo processo e dal rischio di standardizzazione ed omologazione dei consumi. L’auspicio è che il governo e le istituzioni preposte comprendano la necessità di intervenire con forza e tempismo. Noi naturalmente siamo disposti ad offrire tutto il contributo necessario per scongiurare questi pericoli e per elaborare finalmente un piano di rinascita agricolo.