In questi decenni si è fatta passare l’idea che il progresso fosse rappresentato da colate di cemento, grandi edifici e cibo industriale, ma la verità è ben diversa ed è importante che emerga prima che sia troppo tardi. Il vero volto dello sviluppo umano è quello rappresentato dall’agricoltura, dai campi verdi, dal cibo salubre e di qualità e da aria limpida e pulita. Come Confeuro tutto questo lo abbiamo sempre sostenuto e continueremo a sostenerlo.

Le città stanno diventando pian piano un mondo totalmente distaccato dalle campagne. Eppure è da queste che dipendono per l’approvvigionamento del cibo e del soddisfacimento dei beni di prima necessità. Quel che serve con urgenza è il rovesciamento del paradigma alla base dell’idea stessa della crescita; nonché che l’agricoltura ritorni a essere il centro nevralgico dello sviluppo delle società.

Il primo modo per fare in modo che questo avvenga è quello di ricominciare dall’educazione agricola, dal trasmettere alle nuove generazioni la sapienza sul come avere cura dei terreni, dell’ambiente e delle colture. Tutto questo però non può essere rimandato; il rischio infatti è che ci si svegli con l’idea di prendersi cura di qualcosa che ormai non c’è più.