CONFEURO: MANODOPERA AGRICOLA, DOPO SANATORIA PUNTARE SU CORRIDOI VERDI E RIAPERTURA FRONTIERE

Mag 18, 2020 | Comunicati

La sanatoria dei migranti irregolari è un primo importante passo per rispondere ai bisogni dell’agricoltura, ma non può essere l’ultimo. Bisogna ora esplorare tutte le strade disponibili per colmare il gap di manodopera del settore primario causato dall’emergenza sanitaria – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. I tempi della regolarizzazione rischiano infatti di allungarsi troppo per fornire un sostegno immediato alle imprese agricole. Per questo l’azione del Governo deve guardare oltre frontiera, con il fine di aprire corridoi verdi che permettano di far arrivare lavoratori stagionali dall’estero anche tramite accordi bilaterali. Più in generale, l’obiettivo è riaprire progressivamente le frontiere dell’Unione europea affinché la forza lavoro possa riprendere a spostarsi, fatte salve le necessarie misure di sicurezza.
In questi giorni sono state avanzate proposte immediatamente attuabili per salvare i raccolti, come la possibilità per i percettori di reddito di cittadinanza e di cassa integrazione di lavorare nei campi senza perdere il sussidio. Con l’ultimo decreto, il Governo ha finalmente reso percorribile questa soluzione. Anche l’utilizzo oculato dei voucher è un’opzione che non può essere scartata a priori per via dell’impiego distorto che se n’è fatto in passato.
Secondo recenti stime, l’agricoltura italiana rischia di lasciare il 40% dei raccolti sui campi, con conseguenza facilmente immaginabili per le aziende e per i prezzi finali al consumatore. Un ruolo fondamentale sarà giocato anche dall’Unione europea, che finora non ha risposto con la necessaria decisione. Il settore agroalimentare deve essere al centro del rilancio economico del Vecchio continente, ma occorre stanziare risorse sufficienti per l’emergenza e, al tempo stesso, riformare la Pac per realizzare una vera rivoluzione agroecologica.