CONFEURO: REFERENDUM, LA RESTRIZIONE DEGLI SPAZI DEMOCRATICI E’ UN PROBLEMA ANCHE AGRICOLO

Giu 7, 2016 | Comunicati

In queste settimane molti agricoltori ci fanno sempre la stessa domanda: come mai molte organizzazioni della rappresentanza agricola “tradizionale” hanno sposato la riforma costituzionale proposta dal governo? La risposta – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – è piuttosto semplice: perché in questo modo otterranno un’ulteriore riduzione degli spazi democratici per cercare di arginare la forte crisi che stanno vivendo.

La verità però – continua Tiso – è che questo tentativo non basterà per fermare il loro ormai inevitabile declino e che alla fine l’unica cosa che otterranno sarà quella di avere un Paese ancora più povero e sottomesso.

I risultati delle recenti amministrative, con percentuali di astensionismo molto più che preoccupanti e con un voto chiaramente dato nella direzione di dare un forte segnale a questo esecutivo – conclude Tiso –, avrebbero dovuto aprire uno spazio di riflessione anche sulla riforma costituzionale proposta. Ma invece il presidente del Consiglio, con la sua ormai proverbiale arroganza, ha deciso di andare avanti senza discutere o ascoltare nessuno dei cittadini che ha l’onore di rappresentare.

Come Confeuro – conclude Tiso – ci sentiamo in dovere di avvisare l’esecutivo su una cosa. Nonostante gli endorsment ricevuti dai sindacati agricoli “tradizionali”, la verità è un’altra. E cioè che gli agricoltori voteranno NO a questa riforma perché vogliono che la nostra Costituzione continui a tutelare le minoranze e il pluralismo delle idee.