Confeuro raccoglie e rilancia l’allarme divulgato da FAI (Fondo Ambiente Italiano) e WWF in merito ai gravissimi danni prodotti
in Italia dall’urbanizzazione incontrollata a scapito della superficie del territorio destinata all’agricoltura.
Il settore primario del nostro Paese – ha dichiarato Rocco Tiso, Presidente Nazionale Confeuro – è costituito in larga parte da
una rete di piccole imprese che in termini di SAU (Superficie Agricola Utilizzata) non superano in media gli 8 ettari di terreno.
In un contesto come questo, i rischi di un’urbanizzazione blandamente regolata che troppo spesso appare vincolata ad esclusivo
vantaggio della speculazione edilizia sono incalcolabili e stanno già pesando sul paese.
La scommessa dell’era post-industriale – continua Tiso – sarà vinta da chi riuscirà ad arginare i danni provocati dalla deriva
di un industrializzazione sfrenata e confusa, unicamente funzionale a logiche di guadagno a breve termine. In questo senso
il nostro Paese possiede ancora un notevole patrimonio naturale, in termini di territorio e di cultura agricola, che può trasformare in un
prezioso vantaggio, a patto che – conclude il Presidente Confeuro – si dimostri in grado di salvaguardarlo.