EUROPA POSSIBILE … armonizzare diritti e politiche sociali … (A.M.I.CO)

Apr 3, 2019 | Dalla Confeuro

Anzitutto una cittadinanza di residenza europea che conferisca, a tutti i residenti dell’UE, gli stessi diritti civili e politici. Perché l’Europa sociale primeggi sull’Europa mercante, l’Unione Europea deve assicurare la parità di accesso ai diritti economici, sociali e culturali e armonizzare dall’alto le diverse politiche sociali.

L’Unione Europea cambia e acquista credibilità se pone in atto la direttiva contro le discriminazioni e la parità dei diritti donne – uomini, da anni chiuso nel cassetto del Consiglio.

GARANZIE
– Ad ogni migrante il pieno esercizio dei suoi diritti, nella loro universalità e la loro indivisibilità. Ogni richiedente asilo deve essere accolto dignitosamente e deve poter disporre dei mezzi materiali e giuridici per presentare la sua richiesta di protezione, purché si trovi nel territorio dell’UE.
– Tutti gli Stati membri devono offrire condizioni di accoglienza per consentire ai richiedenti asilo di vivere dignitosamente per tutta la durata della procedura d’asilo.

DIRITTI
L’Europa dei diritti umani è anche preservare ad ogni cittadino, anche a coloro che sono stati temporaneamente privati, in via eccezionale, della libertà in virtù della legge, libertà che ritroveranno dopo aver scontato la pena. Per cui i loro diritti al lavoro, alla formazione, alla previdenza sociale devono essere mantenuti. Comunque ricercare condizioni alternative affinché nell’Unione europea si considerino standard più elevati.

PRIVACY
Proprio in Europa, la protezione dei dati personali deve essere garantita, allo stesso modo e con le stesse garanzie, da un unico testo giuridico che ricopra sia l’ambito amministrativo, sociale, commerciale ed economico che l’ambito della polizia, della giustizia e dell’interno.
L’Europa post 26 maggio deve far prevalere una cultura diffusa ispirata al paradigma dei diritti umani. Le definizioni di “cultura” e di “diversità culturale”, per quanto aperte, trovano nei diritti umani un necessario orizzonte di riferimento e limitazione.

La Convenzione delle Nazioni Unite stabilisce che:
“La difesa della diversità culturale è un imperativo etico inscindibile dal rispetto della dignità della persona umana. Essa implica l’impegno a rispettare i diritti dell’uomo e le libertà fondamentali, in particolare i diritti delle minoranze e dei popoli autoctoni.”

È attraverso la cultura che scegliamo i valori a cui appellarci e compiamo delle scelte. È attraverso la cultura che l’uomo esprime se stesso, diviene consapevole della sua umanità, riconosce la sua incompletezza, mette in discussione le sue conquiste, ricerca instancabilmente nuovi significati e crea delle opere attraverso le quali trascende i suoi limiti.
La politica di un legislatore che sia sensibile alle pretese normative di una cittadinanza democratica deve trasformare le richieste di solidarietà dei marginalizzati in veri e propri diritti sociali.
Solo una “Costituente per l’Europa” potrebbe in parte trasformare, in fatti concreti, i buoni propositi. Il treno di maggio potrebbe essere l’ultima opportunità per credere nella costruzione di un’Europa politica e Federale con un’assemblea europea, deputata ad una legislazione unica ed univoca per i partner.

È la “politica” che decide quali “politiche” perseguire. In sostanza, la politica si occupa di tutto e sceglie le politiche da adottare settorialmente, dall’agricoltura a tutto il resto delle attività umane, come informazione, difesa, diritti civili, fisco, giustizia, insomma tutto ciò che regola la società civile.

Il dubbio che ci assale è che, anche questa volta, più di qualcuno, ci comunica che per festeggiare la vittoria, si è distratto e ha perso il treno.

A.M.I.CO
La Segreteria