IL TEMPO DELLA DEPREDAZIONE

Mag 25, 2018 | Uncategorized

Sopravvivere allo sviluppo “pilotato”
La società del “troppo”……”troppo di tutto” o troppo poco”!
Troppo obsolescenza, perdita di valore dei beni sul mercato, progresso tecnologico in eccesso, pertanto ogni cosa in poco tempo è superata – obsoleta.
Ne deduciamo quindi che è troppo di tutto: prodotti, produzione, consumo, scarto. Continuando si riversa nel sociale, troppe disuguaglianze, ingiustizie, eccessivo saccheggio di risorse naturali, inquinamento di ogni tipo – chimico – biochimico – visivo – acustico, ambientale.
“Appare necessario – scrive S.Latouche – porre fine alla predazione. Siamo diventati dei tossicodipendenti della crescita che non è una semplice metafora, ma un fenomeno polimorfo”.
L’individuo contemporaneo “turbo consumatore” non alimenta una felicità reale. Bisognerebbe riscoprire la saggezza della lumaca che ci insegna la necessaria lentezza e costruisce la delicata architettura del suo guscio aggiungendo uno dopo l’altra delle spire sempre più larghe, poi tutto d’un tratto comincia a creare delle circonvoluzioni stavolta decrescenti.
L’unico rimedio è, quindi, la decrescita, passando dalla fede nel dominio sulla natura alla ricerca di un inserimento armonioso nel mondo naturale.
Troppo poco: bisognerebbe fare ricorso anche ai sentimenti. Basta predare, occorre rigenerare, ma per la vita occorre del tempo. Il tempo racconta:
C’era una volta… C’era una volta un’isola, dove vivevano i valori e i sentimenti. Il Buon Umore, l’Onestà, l’Orgoglio il Sapere, la Tristezza. Un giorno venne annunciato agli abitanti che a seguito di un forte sisma l’isola stava per sprofondare. Di fretta e furia i sentimenti prepararono tutte le loro navi e partirono, solo l’Onestà scelse di aspettare fino all’ultimo momento. Quando l’isola cominciò a sprofondare, l’Onestà decise di chiedere aiuto. La Ricchezza passò vicino all’Onestà su un barca lussuosissima e l’Onestà le disse: ”Ricchezza, mi puoi portare con te?” “Non posso, ho molto oro e argento sulla mia barca per te non c’è posto.” L’Onestà decise di chiedere all’Orgoglio che stava passando su un magnifico vascello: ”Orgoglio ti prego, mi puoi portare con te?” “Non ti posso aiutare” rispose l’Orgoglio, “qui è tutto perfetto, potresti rovinare la mia barca”. Allora l’Onestà chiese alla Tristezza che gli passava accanto: “Tristezza ti prego, lasciami venire con te”. “Oh Amore” rispose la Tristezza “sono così triste che ho bisogno di stare da sola”. Anche il Buon Umore passò di fianco all’Onestà, ma era così contento che non sentì che lo stava chiamando. All’improvviso una voce disse: “Vieni ti prendo con me”. Era un vecchio che aveva parlato, l’Onestà si sentì così riconoscente e pieno di gioia che dimenticò di chiedere il nome al vecchio. Quando arrivarono sulla terra, l’Onestà si rese conto di quanto gli dovesse e chiese al Sapere: “Sapere puoi dirmi chi mi ha aiutato?” “E’ stato il Tempo” rispose il Sapere.“ “Il Tempo?” s’interrogò l’Onestà , “Perché mai il Tempo mi ha aiutato.” Il Sapere pieno di saggezza rispose: “Perché solo il Tempo è capace di comprendere quanto l’Onestà è determinante nella Vita”