MIGLIAIA IN PIAZZA CONTRO L’AGRICOLTURA INDUSTRIALE

Gen 24, 2018 | Dalla Confeuro

Diverse migliaia di persone hanno manifestato in occasione della Gruene Woche di Berlino a favore di un cambiamento radicale nel settore agricolo volto a favorire maggiormente il benessere degli animali e la tutela dell’ambiente.
Secondo gli organizzatori, più di 30.000 partecipanti hanno attraversato sabato il quartiere governativo sotto il motto “Wir haben es satt!” [Siamo stufi!].
Accompagnati da dozzine di trattori, hanno chiesto al futuro governo federale di introdurre un divieto di uso del glifosato e un obbligo di etichettatura per i prodotti alimentari.
Il corteo, al quale si sono uniti 150 agricoltori con i loro trattori, si è diretto verso il Ministero dell’Economia, dove era in corso la Conferenza dei ministri dell’agricoltura. Nell’ambito del summit, i rappresentanti di 69 stati si sono impegnati a favore di un miglioramento delle pratiche di allevamento a livello mondiale. (…)
“Il settore agroindustriale è causa di problemi per agricoltori, clima, animali e ambiente sia su scala nazionale che su scala globale”, ha dichiarato Jochen Fritz, portavoce delle 100 organizzazioni che hanno indetto la manifestazione, tra cui [l’organizzazione religiosa] Brot fuer die Welt, [l’associazione animalista] Deutscher Tierschutzbund e le organizzazioni ambientaliste Nabu e Bund.
Il coordinamento dei promotori della manifestazione ha chiesto un più rapido cambio di rotta in direzione di un’agricoltura più ecologica. A tale scopo sono necessari maggiori risorse economiche per migliorare le stalle, un’etichettatura obbligatoria che indichi il metodo di allevamento, un divieto dell’uso di antibiotici, ampiamente utilizzati e di fondamentale importanza per l’ingrasso degli animali, e infine un commercio agricolo equo e sostenibile.
Fritz ha inoltre invitato a ripensare completamente l’orientamento all’esportazione e la concentrazione della terra a livello globale.
“Abbiamo diverse buone ragioni per cambiare le cose, come ad esempio la perdita di biodiversità, l’inquinamento delle acque sotterranee o le esportazioni a basso costo verso l’Africa”, ha affermato Anton Hofreiter, capogruppo dei Verdi [al Bundestag insieme a Katrin Goering-Eckardt].
La Conferenza internazionale dei ministri dell’agricoltura ha sottolineato l’obiettivo di adottare standard più elevati in materia di allevamento, che dovrebbero contribuire maggiormente a proteggere il clima.
Da parte sua, il Ministro dell’Agricoltura Christian Schmidt (Csu) (…) ha evidenziato la necessità di sviluppare la produzione per assicurare l’approvvigionamento alimentare di una popolazione mondiale in crescita.
Nel mondo globalizzato, il benessere degli animali e l’impatto ambientale e climaticonon devono essere però ignorati.
La dichiarazione finale che è stata adottata indica lo sviluppo della ricerca e laconservazione dei pascoli come alcune delle possibili soluzioni. Il Direttore generale dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), Jose’ Graziano da Silva, ha parlato, ad esempio, di alcune colture erbacee che sarebbero in grado di sopravvivere a prolungate siccità.
Al tempo stesso devono essere evitate deforestazioni per fare spazio a nuovi pascoli. Il crescente consumo di prodotti di origine animale può rappresentare “una grande opportunità” per i piccoli agricoltori. L’obiettivo deve essere una “dieta equilibrata” a livello globale, ha detto riferendosi a paesi con consumi di carne estremamente alti o bassi.
Il direttore ha inoltre esortato a trovare possibili rimedi contro le malattie animali che si diffondono da continente a continente, come sta attualmente accadendo in Europa orientale con la Peste suina africana.
Il ministro Schmidt ha inoltre sottolineato come gli standard per il commercio possano contribuire ad attenuare una concorrenza di prezzi troppo selvaggia.
Nella dichiarazione finale i ministri hanno ricordato come la zootecnia garantisca il sostentamento di 1,3 miliardi di persone, spesso povere e particolarmente vulnerabili, in tutto il mondo.

Fonte: Frankfurter Allgemeine Zeitung”