RAPPRESENTAZIONE DATATA (iniziativa comune)

Mag 29, 2018 | Dalla Confeuro

Dopo notti insonne, fiumi di parole e d’inchiostro, il colpo non è riuscito, il Presidente “pupo” manovrato dai fili di colore “giamaica”, ha rimesso il “andato”. I maligni riportano, sulla stampa autorevole come il Corsera ~ un «esecutore» dell’accordo privo di quei compiti di guida e di coordinamento dell’azione di guida che la Costituzione gli assegna. Un’escalation culminata con l’indicazione al ministero dell’Economia, il più delicato vista l’enormità del nostro debito pubblico, di un professore, Paolo Savona, sostenitore della possibilità di uscire dall’euro, un tema mai sottoposto ai cittadini in campagna elettorale”.
Tutto questo mentre lo spread tra i nostri titoli di Stato e quelli tedeschi balzava da 130 a 215 punti.
Il Presidente della Repubblica, esercitando i poteri previsti dalla Costituzione, ha chiesto ai due partiti di indicare una figura più adatta a rappresentarci nelle delicate partite economiche che dovremo affrontare. Una personalità che soprattutto cancellasse il sospetto che l’Italia non volesse onorare i propri debiti e puntasse al crollo dell’intera costruzione europea.
Non è la prima volta che un Capo dello Stato chiede ai partiti un cambiamento di un ministro, mai però è accaduto quello che è andato in scena nei giorni scorsi. Una sfida arrogante, senza mezzi termini, volta a umiliare la più alta figura della Repubblica in nome di un’investitura popolare ( se vogliamo essere esatti, in realtà di 1/4 dei cittadini italiani) che darebbe diritto a tutto, anche al disprezzo istituzionale, anche alla contrapposizione feroce e insensata.
Traspare invece che gli eroi del 4 marzo, si sono da tempo incartati sul “contratto alla tedesca” è che, invece di ragionare seriamente sulla formazione del governo, stavano già in campagna elettorale!
Aizzare le piazze, bucare gli schermi di Tv a pagamento, come fossero gli eredi di un ventennio forse mai dimenticato. L’ultima trovata delle stelle cadenti: l’impeachment del Capo dello Stato da parte del Capo politico?
A dare coraggio e manforte ai sovranisti nostrani, ci sono LePen,
Garage e Bannon.
“Colpo di Stato” .. “Veto dell’establishment”…”Disgustoso, tolta sovranità all’Italia”. Queste le parole con cui Marine Le Pen, Nigel Farage e Steve Bannon si scagliano contro Sergio Mattarella per lo stop al “Governo dell’illusionismo” alleati come montoni per la battaglia contro l’Europa.
“Gli elettori italiani saranno furiosi per il veto dell’establishment ai nuovi ministri. Scrive l’ex numero uno dell’Ukip, partito euroscettico che all’Europarlamento di Strasburgo fa parte dello stesso gruppo del M5S.

Solidarietà agli sconfitti anche nella reazione di Marine Le Pen, leader del Front National in Francia. “L’Unione Europea e i mercati finanziari confiscano di nuovo la democrazia. Ciò che accade in Italia è un colpo di Stato”. Le Pen aggiunge che “La collera dei popoli cresce ovunque in Europa”.
Parla anche Steve Bannon. Quanto successo in Italia a livello politico nelle ultime 48 ore è “disgustoso”, ma anche “antidemocratico”: è l’opinione dell’ex stratega di Donald Trump,
“Non c’è nulla di più fascista che mettere da parte ciò che la maggioranza della popolazione ha scelto” evidentemente gli riesce difficile fare da conto.
I giorni che ci attendono saranno pesanti. Ma è anche molto triste scartare i 3/4 di Italiani che forse pensano diversamente.