TAVOLE LOW COST

Lug 6, 2012 | NEWS

La crisi economica si aggrava e le tavole sembrano sparecchiate anche appena prima del pranzo. A dirlo, prima dell’Istat, sono le famiglie italiane. La situazione nel Bel Paese diviene oggi giorno più difficile e le indagini dell’istituto statistico non fanno che certificare difficoltà che si percepiscono nell’aria prima di divenire numeri, quei numeri che spaventano. Il 35,8% dei nuclei familiari rinuncia alla quantità e/o qualità di buoni alimenti per far fronte all’aumento delle tasse e alla perdita di reddito.

Il dato si aggrava ulteriormente al Sud, dove le rinomate produzioni agricole locali vengono sostituite da cibi senza etichette e di provenienza incerta. Nel contempo però l’export italiano continua ad andare a gonfia vele, insomma, produciamo per gli altri ma non possiamo permetterci il lusso di consumare il frutto della nostra storia agricola.

A questa situazione si è arrivati per lassismo, ma questo è scontato visto che è stato, a buona ragione, detto e ridetto. Ma è l’assoluta mancanza di iniziative solide e concrete a sostegno dei consumi interni ad essere inspiegabile quanto irritante.

Tutti, dai consumatori ai produttori, concordano che all’interno della filiera agroalimentare ci siano troppi inutili passaggi oltre che alcuni poco chiari. Ciò nonostante non esiste nessun progetto di riforma che lavori su questo versante, nulla che promuova la filiera corta o che cerchi di ridurre i costi di produzione a carico degli agricoltori. Nel frattempo i consumi interni precipitano in barba a qualsiasi teoria economica, le quali evidenziano come senza la ripresa del mercato interno non esistano vie d’uscita per il settore.

Forse il nostro governo è troppo attento alle esigenze estere, comprese quelle dei mercati, per accorgersi che la situazione all’interno sta letteralmente precipitando. E’ bene che il Presidente del Consiglio Monti ragioni rapidamente su questo aspetto; quando ad una famiglia manca la possibilità di andare in vacanza o di mandarci i propri figli è un conto, ma quando fa fatica a far fronte al suo diritto a sfamarsi il rischio di tensioni sociali fuori controllo è dietro l’angolo.