UNA QUESTIONE FASTIDIOSA

Mag 7, 2015 | NEWS

Xylella fastidiosa. Come dicevano i latini: nome nomen. Mai nome fu più azzeccato per un parassita delle piante. La diffusione geografica di questo agente patogeno era fino a pochi anni fa confinata nell’intero continente americano, soprattutto nel centro e nel sud. Il batterio provoca diverse malattie che infettano le piante in maniera seria e irreparabile.

Nello specifico ciò che sta avvenendo in Puglia è relativo alla diffusione della malattia, provocata dallo Xylella, identificata come Complesso del disseccamento rapido dell’olivo (CoDiRO), che secca completamente le piante adibite alla produzione di uno dei prodotti più importanti per il comparto agricolo italiano.

Ci sembra evidente che la problematica dei cambiamenti climatici sia fortemente connessa all’attecchimento, anche nel continente europeo, di questo batterio che sta trovando un clima oggi adatto per la propria diffusione e sviluppo.

Questo fattore, unito alla scarsa lungimiranza di chi sapeva e non si è interessato al problema, sta provocando un danno gravissimo al settore primario nostrano, un danno i cui effetti si noteranno, amplificati, soprattutto il prossimo anno. Eppure già nel 2011 era state segnalate le prime avvisaglie di secchezza degli ulivi, mentre nell’ottobre 2013 venne ufficialmente diagnostica la presenza del batterio.

I casi di contagio sospetto in Liguria per ora sono stati dichiarati negativi da Bruxelles, ma il problema è più che attuale e sembra diffondersi. Per scongiurare questa eventualità è necessario quanto prima attivare un presidio della salute per cercare di affrontare il problema in maniera scientifica e approfondita. Ma sembra che i nostri politici siano ora concentrati su altro, come se il problema non li riguardasse, come se l’agricoltura non contribuisse in maniera sostanziale a mettere anche sulle loro tavole quei prodotti Made in Italy di cui poi loro stessi si fanno vanto.

Affrontare la crisi del primario significa dover fronteggiare anche queste difficoltà contingenti. Il rilancio dell’economia italiana, e non ci stancheremo mai di ripeterlo, deve iniziare necessariamente dal comparto agricolo, snobbato e ritenuto ormai obsoleto, mentre invece è foriero si salubrità, genuinità, cultura e storia