VOLA L’ASINO

Mar 12, 2018 | Dalla Confeuro

Cara, carissima amica, ricordati che “meno il popolo comprende e più ammira. Non occorre urlare per imporre al popolo. Mi diceva spesso mio nonno non dire mai ciò che pensi, ma racconta ciò che loro vogliono ascoltare tenendo conto delle circostanze. Mio zio aggiungeva che “è importante incuriosire e tenere svegli i popolani”.
Scriveva poi Teo alla Boscaiola, cara amica del cuore, non dimenticare il nostro motto: “meno il popolo comprende e più puoi fare ciò che vuoi, dove vuoi e quando ti va — fai come hai già fatto, non s’accorgeranno. Ricordati cara amica mia che il popolo prima adora il suo dio e dopo è perfettamente capace di adorare gli idoli dei suoi stessi nemici.
Tu, carissima hai imparato come si fa, non devi raccontare della “Casta” perché sono lì per merito del popolo, meglio, in rappresentanza di quelli che li hanno votati, non dire di cosa parlano quando si tratta del popolo.
Tieni fermo in mente il giuramento :”Non ti curar di lor, ma guarda e passa.”
Ricordati però amica mia, che nulla si distrugge, tutto si trasforma!
Tempo verrà che i popoli intenderanno il loro bene. — Tempo verrà che i popoli saranno in altro modo istruiti. — Tempo verrà che un’arte filantropica e medicale aprirà gli occhi alla luce, come è già alzato il braccio alla libertà.
Questo è il Paese delle stranezze, ieri ho letto di un asino che vola!
Oggi gli asini sono diventati due, sul Fatto c’è scritto delle nomine più attese, come la presidenza del Copasir, destinata ad un fido di Renzi come Maria Elena Boschi, o Luca Lotti, mentre Marco Carrai sarebbe destinato ad una struttura di cybersecurity.
Adesso però ti devo lasciare, ho un gran mal di testa, dopo la batosta ancora non mi è passato. Caro Teo facciamoci una risata, un tempo gli antenati della Angela, curavano l’emicrania facendo un buco in testa, lo sostiene anche uno studioso esperto di emicrania sembra fosse abitudine degli antichi, per liberare la testa dagli spiriti maligni (che noi chiameremmo “mal di testa”), di praticare un foro per lasciarli uscire.
Prima della Seconda Guerra Mondiale la terapia venne praticata su una povera donna che soffriva di mal di testa. Funzionò? Non si conoscono i risultati, subito dopo mori il medico!
L’inkiesta dà consigli al giovane leader Luigi Di Maio “Ricordati che c’è gente molto più competente di te, in questo Paese, che anche se non ha preso 11 milioni di voti potrebbe aiutarti a capire cosa fare. Ricordatelo bene, altrimenti arriverà presto un Di Maio pure per te, come è toccato ieri a Renzi e l’altro ieri a Bersani.

Ti ricordi quando qualcuno ha cominciato a dire che, all’atto pratico, la rottamazione era diventata sostituzione? Che a cambiare era stata solo la classe politica, ma tutto attorno, nei poteri da cui essa traeva legittimazione e consenso era rimasto tutto uguale, soprattutto nel Mezzogiorno? Ti ricordi la superbia e l’arroganza di chi rompe un patto di legislatura perché si sente invincibile e non vuole nessuno che gli faccia ombra? Di chi batte i pugni sul tavolo di un’Europa che aveva appena concesso alla Banca Centrale Europea di acquistare i titoli di Stato italiani, garantendoci una finestra di spread a zero, tassi bassi, euro debole?
Ecco, caro Luigi Di Maio, ricordatelo. Ricordati che al pari di Renzi sei figlio di un fallimento, non il padre di una visione. Ricordati che ha perso Renzi, non hai vinto tu. Ricordati che la gente non ti ha votato per sostituire Renzi, ma perché vuole andare in pensione prima, perché vuole stabilità economica anche se perde il lavoro, perché vuole, per l’ennesima volta, provare a cambiare classe dirigente, per vedere se cambia qualcosa nel Paese, senza capire bene cosa bisognerebbe cambiare.
Ricordati che se vedi un asino che vola non è detto che sei tu che stai volando.
A proposito di volo, caro Salvini un vecchio poeta scrisse:
«Gli Asini sospinti in alto, compito il volo tornarono in terra più Asini di prima; tutti vi persero la riputazione, e quasi tutti vi si fiaccarono il collo —l’Asino sarà sempre Asino, o si spinga in alto o si tenga per terra. Già lo dicemmo testé noi stessi. Più ciuchi son più salgono alle nubi.
È legge di natura che i corpi gravi cadano, che i corpi leggeri s’innalzino, e che le sostanze analoghe si attraggano, e le avverse tra loro si respingano per quella forza che i fisici chiamano simpatia, o antipatia, affinità, o rapporti.
Se così è in natura non può stare che un corpo grave, quale è l’Asino: s’innalzi al cielo per l’aria, che voli.